mercoledì 14 febbraio 2018

Famiglia FERRARI di Castelverde


Per conoscere le vicende più significative legate alla storia di Castelverde bisogna inevitabilmente avere notizie della Famiglia Ferrari che ha lasciato un segno indelebile in questa comunità.
Molti sono i personaggi della famiglia che hanno avuto rilievo sociale anche a livello nazionale. 
Ora tutti riposano nella monumentale Cappella al Cimitero di Castelverde.
"La famiglia Ferrari - come descrive l'introduzione al carteggio custodito nell'Archivio di Stato di Cremona - giunse a Castagnino Secco (od. Castelverde) nel 1789 come affittuaria dei conti Visconti di Marcignago, dai quali avrebbe acquistato il fondo – e con esso acquisito le carte – ad un secolo di distanza, nel 1898. L’ascesa sociale di essa ebbe origine a metà del sec. XIX, quando il secondogenito di Giovanni Battista, Benedetto (1801-1884), riuscì ad accumulare in breve una considerevole sostanza, liquidando i parenti e rimanendo unico conduttore del podere insieme alla cugina Angela (1805-1872), che aveva sposato nell’ottobre del 1827. In un arco cronologico brevissimo, raggiunse una posizione di relativo prestigio all’interno della piccola comunità locale, posizione poi rafforzata negli anni successivi dal figlio Giovanni (1840-1884), promotore di importanti iniziative sociali in parrocchia e fuori, quali il Circolo cattolico dei conduttori di fondi agricoli di Cremona, prima associazione di laicato cattolico presente in diocesi. Alla morte di Benedetto e Giovanni, avvenuta a pochi giorni di distanza nell’ottobre del 1884, l’amministrazione delle sostanze fu assunta dall’unico figlio di quest’ultimo, Primo (1867-1955), il quale, appena diciottenne, dimostrò fin da subito grande senso di responsabilità, tanto da essere poi additato quale agricoltore esemplare, specie nei rapporti coi dipendenti. A Castelverde divenne una delle personalità più insigni, ricoprendo la carica di sindaco dal 1905 al 1920 e di presidente a vita dell’Ospedale del Redentore, da lui fondato insieme al parroco don Pietro Gardinali e al medico condotto Ercolano Cappi. Dei suoi cinque figli, avuti con la possidente soresinese Bianca Robbiani (1868-1926), sorella dell’industriale Amilcare, si distinsero particolarmente il primogenito Giannino (1891-1955), deputato al Parlamento e rappresentante degli agrari contro le leghe bianche di Guido Miglioli, e il secondogenito Ubaldo (1893-1936), avvocato, musicista e cattolico antifascista e padre del dottor Emauele Ferrari (proprietario dell’archivio).
Nell'archivio di Stato di Cremona sono conservate tutte le carte di natura giuridica e contabile riguardanti la conduzione del podere Castagnino di ragione Visconti e le varie proprietà della famiglia Ferrari, prodotte o acquisite da questi nel corso degli ultimi due secoli. Esse comprendono contratti di locazione e compravendita di beni, divisioni di proprietà, costituzioni di doti, registri inerenti l’amministrazione delle sostanze di famiglia, etc. I fascicoli qui descritti sono stati organizzati in ordine cronologico in relazione ai vari membri della famiglia. Ad essi segue l’archivio aggregato di Benedetta Ferrari ved. Grandi (1796-1877), sorella di Benedetto, giunto a questo ramo della famiglia per un complesso di varie circostanze".


* Nella foto d'epoca la famiglia di Primo Ferrari con la moglie Bianca Robbiani e i figli tra cui Giannino e  Ubaldo.

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